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Intervista a José Manchado, fotografo
di Legami
inserito da Legami - 15/02/2012 - Letto 4851 volte.
Ringraziamo José Manchado per aver concesso l'intervista a Sadsong per Legami.org e aver condiviso con noi alcune delle sue foto, visibili in queste Gallery:
Gallery di José Manchado
Gallery BN di José Manchado

José Manchado
www.josemanchado.es
josemanchado.deviantart.com

Grazie a lawen per la traduzione dallo spagnolo!


Sadsong: Partiamo con la più banale delle domande: quando è iniziata la tua passione per la fotografia e cosa ti ha portato in questa direzione?

José Manchado: Cominciai con la fotografia da dilettante nel 2005; poco a poco crebbe il desiderio di ottenere foto migliori fino a che nel 2007 divenni professionista.




S: In certe foto sembra quasi di vedere velate citazioni a “il ventre dell’architetto” di Greeneway, ma magari sono solo nella mente di chi guarda, tuttavia in che modo il cinema ha influenzato la tua fotografia?

J.M.: Il cinema è molto importante per me, soprattutto quando voglio raccontare una storia; la forma narrativa con immagini è davvero stupefacente e permette di esprimere molto meglio i sentimenti dei modelli/e e ottenere migliori effetti di movimento.




S: Cosa vuoi ritrarre quando fotografi un nudo o comunque quando realizzi un soggetto erotico?

J.M.: La donna per me è una forma di espressione, mi piace trasformarla in linee ed espressioni, vittima e a volte padrona delle situazioni, ma sempre sottomessa davanti alla luce.




S: Tra le tue foto ve ne sono alcune che raccontano il mondo del bdsm, tuttavia, rispetto ad altri fotografi di settore, tu eviti la drammaticità dei contorcimenti, dei visi sofferenti o crudeli, sembra, a tutti gli effetti, che tu voglia ritrarre un gioco che arriva al grand guignolesco in alcune tue opere, dove l’effetto irreale rasenta l’ironia di Tarantino, quando lo splatter è talmente finto che fa sorridere. Perché questo approccio alla tematica bdsm?

J.M.: Il nudo e il BDSM mi permettono la libertà totale al momento di creare; l'uso di quegli elementi e la necessità di sorprendere e stupire l'osservatore diventa la cosa più importante nella fotografia: devo vendere le foto, catturare visivamente l'attenzione di chi le guarda ed imprimergliele nella mente. Il modo migliore? Un dosaggio di spettacolo, sesso e divertimento.




S: In altri tuoi nudi, soprattutto quelli immersi nella natura, la strana simmetria che sta nelle tue foto fa sembrare i corpi come se fossero inglobati nella natura stessa, non più uomini e donne, ma pezzi di natura, fino a fondere le linee dell’anatomia umana con quella delle rocce. E’ la tua visione dell’uomo? Parlacene per favore.

J.M.: Sì, l'uomo deve riunirsi alla Natura, le corde, gli ornamenti servono solo a isolarlo in una forma più o meno bella. Il ritorno alla naturalezza della forma nuda lo vedo come qualcosa di logico, inoltre la Natura ci offre forme, linee, colori e soprattutto trame (texturas) che mi aiutano a creare fotografie fantastiche.




S: Secondo te la forza del fetish sta più in quello che mostra, pur non mostrando tutto, o in quello che nasconde, pur non nascondendo tutto?

J.M.: Sta nel nascondere con grazia; il mostrare gli attributi sessuali in forma esplicita lo vedo come una mancanza di grazia, preferisco giocare con la mente dello spettatore e che si diverta ad osservare la foto e a cercarne il doppio senso.




S: Cos'è per te una donna con le ali e una donna che tiene una lunga tela al vento? è in qualche modo un'appendice della donna?

J.M.: È la rappresentazione della bellezza nella forma più classica; basta andare in qualche museo di arte greca per rendersi conto che la raffiguriamo da migliaia di anni.




S: Anche nelle tue foto d'interni i corpi sono simmetrici all'ambiente, è un tentativo di far sparire i corpi o di armonizzare l'ambiente attorno ai corpi, come una loro estensione?

J.M.: È con l'intenzione di confonderli con l'ambiente in modo che siano parte di esso; una ragione per la quale cerco di lavorare con donne (modelle) con poco seno nelle foto di nudo, perchè così la gente si concentra di più sulla bellezza della foto nel suo insieme e molto di meno sulla voluttuosità della donna.




S: La goliardia appare spesso nelle tue foto, soprattutto in quelle dove ci sei tu stesso, Ricorri all’autoironia per salvarti da qualcosa? (NdT ho corretto la domanda per renderla aderente a come era stata posta in spagnolo all'intervistato)

J.M.: Beh non sono un modello e non ho nemmeno un corpo muscoloso però mi piace posare a volte, così che quando l'ambiente è perfetto, la luce è perfetta e niente può rovinarla... allontano la modella e poso io ahahah.




S: Qual è la foto, nella storia di questa arte, che avresti voluto scattare?

J.M.: Gli amanti nella Piazza del Municipio di Parigi, un amante anonimo totalmente espressivo, spontaneo e rabbiosamente romantico.




S: Del mondo dei vip, attori, politici, cantanti e via dicendo, chi e come vorresti fotografare?

J.M.: La mia esperienza con personaggi famosi è sempre stata negativa, pretendono che lavori gratis e che lo faccia "todo exclusivo"(NdT: forse vuol dire che pretendono l'esclusiva? O i diritti sulle foto?), non si lasciano guidare ed è difficile che si sentano a proprio agio durante la sessione...

Sinceramente preferisco lavorare con qualcuno che goda dell'esperienza e che mi permetta di esplorare nuovi aspetti artistici della fotografia; come dire a chi preferisci fare foto, a una famosa o a una ballerina di balletto professionale? A un cantante sul palcoscenico o a Mistress con dungeon completamente equipaggiato? Credo di optare più per l'arte che per i famosi.




S: E da chi vorresti essere fotografato?

J.M.: Da qualcuno che mi apporti qualcosa a livello artistico.



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