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In cerca della mia schiavitù
di David Stein
inserito da Luna_ca - 18/06/2012 - Letto 6307 volte.
Questo saggio è stato tradotto dall’inglese e pubblicato su Legami.org per esplicito consenso e gentile concessione dell’autore. Per la versione originale, visitate il sito www.boybear.us

Copyright 1998 by David Stein
 
Questo scritto comparve per la prima volta come intervento nella lista e-mail dei gl-asb e gl-subs nell'aprile del 1998. Copyright © 1998 di david stein: tutti i diritti riservati. Non può essere distribuito, ristampato o riprodotto in alcun modo, eccetto che per uso personale, senza l'autorizzazione dell'autore.
Si noti che successivamente all'evento qui sotto descritto, Master Steve si spostò a Tucson, AZ, e dopo aver ospitato la Butchmann's nella Sua casa lì per alcuni anni, la trasferì a Phoenix, sotto l'egida dell' Arizona Power Exchange
 
Questo è un resoconto del mio ultimo periodo di addestramento come schiavo con Master Steve presso la Butchmann's Academy a Palm Spring, California. Molte cose saranno informazioni vecchie per i membri di "gl-subs" che hanno ricevuto rapporti periodici "dal fronte" durante il mio soggiorno, ma ho amici anche al gl-asb e da altre parti che me ne hanno domandato, e forse anche altri troveranno il resconto di un qualche interesse.
 
Questa volta ero in servizio per 8 giorni, 7 giorni al servizio personale di Master Steve e 1 giorno al servizio della "famiglia" prima della mia partenza visto che Lui si era dovuto recare fuori città.. L'addestramento era un accordo privato e non connesso ad alcuno dei week end formali del Butchmann's, ai quali non ho ancora potuto partecipare per problemi di date. Spero di farcela questo autunno!
 
Una delle cose più particolari riguardo all'addestramento che Master Steve ha impartito a me e ad altri in questa occasione, è che non era per niente basato su "scene" sm o "giochi" ma è stato come un assaggio di vita in schiavitù. Il Master lavora per vivere, la casa ha bisogno di essere pulita, il bucato deve essere fatto, i pasti hanno bisogno di essere cucinati, serviti, mangiati e tutto va poi ripulito, e così via. E tutto questo diviene parte dell'addestramento da schiavo, non solo il tempo nel "Dunge", come lo spazio dungeon viene familiarmente chiamato.
 
Così chiunque legga sperando nel racconto di 8 giorni di giochi ininterrotti sarà deluso! Smetta di leggere adesso!
 
Con l'eccezione di una visita ad un'attrazione turistica locale durante il fine settimana, un pranzo fuori con un amico, una scappata in drogheria e un paio di giorni in cui il tempo si mise freddo, ho passato tutto il tempo nudo e, tranne la prima sera, portando il collare (catena e lucchetto). Anche se il mio corpo non è tale che io sia orgoglioso di metterlo in mostra, è stato facile adattarsi alla nudità semplicemente perchè nessuno sembrava darci molto peso (anche se il Master raramente perdeva un'occasione di strofinare la mia pelliccia - sto cominciando a pensare possa avere un po' di feticismo per i peli corporei). Ci sono sempre schiavi nudi o seminudi nella casa, alcuni entusiasti della cosa, altri no.
 
Ho dormito per l'intero periodo su un giaciglio sul pavimento, a volte nella stessa camera del Master e altre in un'altra camera (io russo - molto, molto forte! - e un Suo schiavo fisso nei fine settimana non riusciva a dormire se eravamo nella stessa camera. In ogni caso il Master non aveva problemi col mio russare). Poichè ho pessime ginocchia e problemi ad articolazioni e tendini qua e là, era più duro per me alzarmi dal mio letto sul pavimento e coricarmici di quanto non lo fosse per uno schiavo più agile, ma psicologicamente non ho avuto alcun problema. Non l'avvertivo come un'"umiliazione" ma semplicemente come il mio posto naturale. Similmente stavo lontato dal resto del mobilio con l'eccezione delle sedie nel patio, che gli schiavi sono autorizzati ad usare, una sedia al computer quando dovevo lavorare lì o quando ero autorizzato ad andare online e, occasionalmente, una sedia da cucina per speciale concessione (ho problemi a stare in piedi per lunghi periodi).
 
Ho sempre apprezzato il bondage e, durante questo soggiorno (ho passato 5 giorni al Butchmann's anche lo scorso autunno) Master Steve ha scoperto che Lui ama tenermi bondato, così ho passato gran parte del tempo indossando catene tra il polsi e/o le caviglie collegate a delle manette imbottite di pelle per maggior comodità. Abitualmente c'era anche una catena che univa il mio collare alle catena tra le gambe, con queste e la catena dei polsi collegata e alcune catene addizionali per la notte attaccate al letto del Master (usavo un largo recipiente con tappo a vite per urinare durante la notte).
 
Ho stabilito un record personale di bondage continuativo senza interruzioni: 60 ore. A parte puzzare come un formaggio maturo, dato che non ero in grado di fare la doccia, è stato grandioso! E dopo l'intervallo per il pranzo con un mio amico della zona, ero di nuovo in catene per un altro paio di giorni.
 
Eccetto un periodo di 2 ore in cui sono stato strettamente bloccato e uncinato mentre giacevo sul mio materasso, il bondage non era rigoroso e la maggior parte di esso non era neppure chiuso a chiave, solo incastrato, avrei potuto togliermi tutto, salvo le manette ai polsi (e il mio collare), in ogni momento. Per alcuni questo potrebbe invalidare il tutto come "bondage" ma per me non faceva differenza. Quando il Master mi metteva una catena questa era addosso finchè Lui decideva di toglierla; avrebbe potuto essere saldata per quanto mi concerneva. Ho immaginato di toglierle - e talvolta, tentando di fare i lavori domestici o il lavoro al computer, ne sono stato dolorosamente tentato - ma niente meno di un incendio o un terremoto avrebbe potuto indurmi a farlo realmente.
 
Eccetto proprio all'inizio e un paio di volte più tardi in cui il Master mi ha maneggiato intimamente, le legature non erano particolarmente sessuali o eccitanti. Era solo che la mia mobilità e libertà erano limitate e controllate dal volere del Master, tramite le catene, e questo divenne semplicemente una condizione del mio essere, mi sono sentito più leggero e libero quando mi sono state tolte ma, allo stesso tempo mi sentivo protetto e al sicuro mentre le indossavo, così è una questione di scelte.
 
Un pomeriggio, più avanti durante il mio soggiorno, il Master mi legò ad un letto nel dungeon e mi frustò. Essendo la prima volta che lo faceva e tenendo conto delle mie limitazioni fisiche, ci andò piano - Lui la chiamò "una frustata tra il leggero e il moderato". La parte "moderata" includeva colpi così pesanti come non ne avevo mai avuti prima da nessuno. Questi mi lasciarono senza fiato e divenni rauco dalle grida (mi era proibito usare parole, solo versi animali). Il tutto durò circa mezz'ora, Lui disse, più il riscaldamento e l'aftercare che ammontavano almeno ad un'altra ora.
 
Non ho da raccontare nessuna scoperta raguardevole da questa esperienza, ma è stata molto buona! Il Master ed io pensavamo che avrei potuto prenderne di più, anche se ero molto felice quando si è fermato! Lui era compiaciuto per come mi ero comportato e disse che avrei tratto benefici da una frustata quotidiana. Quest'idea mi terrorizzò e mi esaltò allo stesso tempo. Mentre questa precisa fustigazione non mise per niente a tacere quella fastidiosa vocina dentro la mia testa, la fece mutare completamente, il che fu una buona cosa! e io mi sentii così bene quando tutto fu finito, come se fossi avvolto in una spessa, morbida coperta. Una zona della mia schiena rimase arrossata e poi bruciò per diversi giorni.
 
A parte il lavoro domestico e la cucina, il lavoro principale che mi era stato assegnato era editoriale, di revisione del documento di "protocollo" che tutti gli schiavi alla Butchmann's (e gli schiavi personali di Master Steve) ci si aspettava seguissero. Il protocollo deriva da quello che SlaveMaster (Mike McDade) elaborò per gli schiavi che Lui personalmente stava formando, ma Master Steve riteneva che necessitasse di modifiche visto l'alto numero di schiavi e Master, a livelli differenti di impegno e accordi, che arrivavano all Butchmann's (dove SlaveMaster è co-istruttore durante i fine settimana formali di sessione).
 
Uno degli elementi chiave del protocollo è il rituale di SALUTO, che uno schiavo deve compiere ogni qualvolta alla Butchmann's un Master entra o esce da uno spazio dove lo schiavo è presente, o quando lo schiavo si avvicina o lascia un Master. Lo schiavo normalmente si inginocchia, con le mani strette dietro la schiena e la testa china (c'è una variante in piedi che a me era concessa la maggior parte delle volte a causa delle mie ginocchia). Poi lo schiavo dice "Signore, Master, Signore" (o "Signore, mio Master, Signore" se è al servizio personale di quel Master) e aspetta un cenno di riconoscimento. Dopo essere stato riconosciuto, lo schiavo chiede al Master le disposizioni per il servizio. Se lo schiavo stava già eseguendo un ordine o starà lontano dalla presenza del Master per un tempo prolungato, la domanda è: "Signore, vuole che continui, Signore?" o "Signore, vuole che continui il Suo servizio, Signore?".
 
Con tutto l'andirivieni in una casa affollata, si può ben immaginare che fare un Saluto completo ogni volta è impraticabile e, infatti, veniva spesso evitato (il Master mi diceva "continua, ragazzo" prima ancora che io potessi alzarmi nella prosizione di Saluto). Ma più lo eseguivo, più ci pensavo, e avvertivo i suoi effetti, più significativo diventava. Solo dopo essere tornato a casa, comunque, mi resi conto che il Saluto mi mancava, e realizzai che è un beneficio più per lo schiavo che per il Master. E' sinceramente scomodo per un Master lasciare allo schiavo il tempo per il Saluto ogni qualvolta entra o esce da una stanza. Ma fa miracoli per il senso di sè dello schiavo - o perlomeno ne faceva per il mio!
 
Di nuovo, lasciatemi sottolineare che non si tratta di una forma di umiliazione! Umiltà, sì, ma non implica niente di degradante. SlaveMaster dice la stessa cosa nella Sua formulazione originale e io ho mantenuto la maggior parte delle Sue parole nella ristesura del documento di protocollo (l'ho solo rigirato un poco ). Il Saluto fa percepire allo schiavo "il potere e la forza della sua schiavitù". E' una maniera positiva e assertiva di entrare in contatto con la propria natura sottomessa, o "cuore di schiavo", come lo chiama MasterSteve. Il Saluto è allo stesso tempo molto personale - questo schiavo saluta questo Master - e sovrapersonale - lo schiavo offre la sua schiavitù alla Dominanza del Master, entrambi simboli di un potere più grande di loro stessi, potere al quale ambedue soggiacciono quando il rapporto Master/slave è veramente raggiunto.
 
Il Saluto dà il tempo sia al Master che allo schiavo di fermarsi un attimo e reinserire se stessi e il loro rapporto in ciò che è reale e permanente e potente. Il particolare rituale usato da Master Steve e SlaveMaster è molto efficace, ma sono sicuro che altri rituali possano funzionare ugualmente bene. Sono meno sicuro che una qualsiasi relazione Master/schiavo possa funzionare senza qualche rituale similare - la pressione della vita di tutti i giorni, lavoro e preoccupazioni sono così forti che sarebbero sempre in grado di travolgerci se non avessimo un modo per resistergli.
 
Questo, in ogni caso, è ciò che sembra a me!
 
Oltre a Saluto, l'elemento del Protocollo che mi ha fatto la più profonda impressione in quel periodo di tempo è l'idea che uno schiavo non chiede mai permesso o fa richieste ma solo indaga su quali siano i desideri del Master. Ciò che di solito colpiva gli schiavi come prima impressione sul Protocollo, prima che Master Steve lo cambiasse (SlaveMaster non lo ha modificato per i Suoi schiavi), era l'obbligo di parlare solo in terza persona, evitando non soltanto gli "io" ma anche i "me" e i "mio" - con l'eccezione significativa di "il mio Master", "il mio confratello schiavo" e "la mia schiavitù". Master Steve disse che la forma in terza persona era un ostacolo non necessario, per cui questo punto venne alleggerito per i Suoi schiavi e per i visitatori del Butchmann's, ma la regola di come porre domande o commenti è rimasta invariata.
 
Per me modificare ogni domanda inerente i miei bisogni (e sorvoliamo sui desideri!) in una domanda inerente i desideri del Master nei miei confronti è un cambiamento molto più radicale che semplicemente sostituire "io" con "questo schiavo". All'inizio era molto scomodo e perfino all'ottavo giorno facevo ancora errori. Ma più lo facevo e più facile e naturale lo avvertivo, e sono convinto che realmente inducesse un cambiamento nel mio modo di pensare e non solo in quello di parlare.
 
Dire: "Signore, posso controllare la mia email, Signore?" vien fuori da un atteggiamento mentale differente da "Signore, Lei desidera che io vada on line e verifichi la mia email, Signore?". Questo pezzetto di distanza tra lo schiavo e il suo ego può aprire una tremenda opportunità per servizio e obbedienza. Invece di passare da una posizione di servizio ad una dove invitavo il Master a soddisfare o frustrare i miei desideri, ciò mi faceva stare in modalità servizio/obbedienza per tutto il tempo. Ogni cosa, incluso occuparmi delle mie esigenze di cibo, sonno, uso del bagno e così via, veniva rimaneggiato in termini di servizio e ubbidienza. E analogamente, invece di riceve un misto di gratificazioni e frustrazioni dal Master, ogni cosa che mi dava era per me in ogni caso un dono. E' per questo che il Protocollo prescrive che la corretta risposta immediata a qualsiasi cosa un Master dica sia "Signore, sì Signore! Grazie, Signore!". Sapete - non mi viene in mente nessun'altra frase nel linguaggio che divenga meno stantia nell'essere ripetuta, con l'eccezione di "ti amo".
 
E per quanto riguarda il sesso? vi starete chiedendo :-D. Non molto, mi spiace. Master Steve mi usò una sola volta, e ciò fu tutto, ebbi un'erezione quella volta e, occasionalmente, in altri momenti, ma non venni mai e per la maggior parte del tempo non mi importava che non avenisse. Normalmente mi masturbo almeno una volta al giorno, ma me ne astenni già da diversi giorni prima di arrivare alla Butchmann's, per cui rimasi casto per buone 2 settimane, un altro record personale.Sinceramente mi ha sorpreso quanto poco questo mi infastidisse, o di quanto fosse scarsa la tentazione che avevo di darmi sollievo. Questo comunque non significa che l'esperienza fosse eroticamente negativa, o che l'atmosfera non fosse sexy - il sesso era costantemente nell'aria, molto semplicemente non mi importava del mio proprio orgasmo; c'erano cose più importanti nella mia mente.
 
Dopo il mio ritorno a casa, mi concessi di masturbarmi di nuovo, ma non l'ho trovato granchè esaltante. E' sicuramente piacevole, ma penso di ricavare maggiore profonda soddisfazione nel lavare il pavimento di Master Steve o nel piegare il Suo bucato :-D. Non metto in dubbio che in un periodo di addestramento più lungo la castità sarebbe molto più difficile da mantenere - ma è anche probabile che sarebbe una sfida interessante. :-D.
 
Ho intitolato questo lungo scritto "cercando la mia schiavitù", perchè ciò è proprio quello che accadde. Nonostante avessi fantasie di sottomissione sin da ragazzo, e ho avuto 2 relazioni Master/slave nel lontano passato, una per 5 mesi e l'altra per un anno e mezzo (e sono ancora in contatto con lo stesso uomo che era il mio Master a quel tempo), ultimamente ho avuto più dubbi che certezze sul fatto che questa sia realmente la mia strada. Master Steve dice che Lui non ha dubbi che lo sia, e devo concodare con Lui adesso. Mentre ero nella Sua casa, servendoLo e obbedendoGli, e indossando il Suo collare e catene, ero più felice di quanto non lo fossi stato per molti anni, il mio corpo ancora protestava e mi limitava, ma il mio spirito si innalzava. Mi sentivo meglio con me e con chi mi circondava. Ero più carino nei confronti delle persone e queste mi ricambiavano con la gentilezza.
 
Schiavo è ciò che sono, e schiavitù ciò di cui ho bisogno. Allo stesso tempo so che oltre 40 anni di cattive abitudini, schemi di pensiero controproducente e negazione del mio corpo non possono essere modificati in una notte o far finta non siano mai esistiti. Ho una lunga strada di fronte a me prima che possa offrire me stesso a un qualsiasi Master con una coscienza pulita e un cuore aperto. Perciò, per adesso, mi firmo, con rispetto per tutti,
 
schiavo novizio david stein


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