Una versione di questo
post fu pubblicata originariamente sul Bay Area Reporter.
Troverete l’articolo originale qui.
In un gruppo Facebook composto soprattutto da kinksters gay
della Bay Area è sorta una discussione dopo che qualcuno aveva pubblicato un
post a proposito della formazione di un gruppo per gente sotto i 40 anni.
Questa cosa ha immediatamente suscitato un lungo ed appassionato dibattito per
decidere se l’evento fosse discriminatorio ed esclusivista o se fosse
semplicemente un tentativo dei più giovani di crearsi un proprio spazio. Mi
sono domandato se questa dinamica non si stia manifestando ovunque nella scena
kinky. Basandomi sulle mie chiacchierate con gente di tutto il paese, penso di
sì.
Al centro di molti dei commenti in questa discussione, così
come di altre discussioni che ho seguito, ci sono alcuni punti a proposito dei
giovani kinkster e del modo con cui si rapportano coi più anziani sulla scena
(incluso me) che mi piacerebbe trattare. So che alcune di queste stesse
questioni sono discusse in tutti i settori dell’orientamento e dello spettro
sessuale della nostra scena, ma mi concentrerò sulla scena gay maschile perché l’ho
visto accadere più da vicino soprattutto in questo campo, recentemente. Comunque,
penso che molto di quel che dirò riguardi chiunque.
I giovani che vogliono
i loro propri gruppi, eventi e feste sono discriminanti ed esclusivisti.
Io penso che uno degli aspetti negativi dell’iperinclusivismo
che domina la nostra scena (e, sì, ci sono anche gli aspetti positivi) è il
fatto che ogni volta che qualcuno reclama il suo proprio spazio finisce per
essere etichettato come esclusivista, elitario, separatista o qualcos’altro
altrettanto negativo. Nella maggior parte dei casi non è nulla di tutto ciò.
Certe volte alcuni gruppi di persone hanno bisogno del loro
specifico spazio. Tanto per fare un esempio, ci sono buone ragioni perché la
ONYX si formasse come punto di riferimento per i
leathermen di colore. Non sempre riescono a vedere se stessi ed i loro problemi
rispecchiati in altre situazioni. Hanno cose in comune che altri possono non
condividere. ONYX è il tentativo veramente riuscito di dare ad alcune persone
che sentono di aver bisogno di un loro specifico spazio un posto dove sentirsi
al sicuro e comprese. Se è così per la gente di colore, per le donne, per le
trans, ed altri che ugualmente sentono il bisogno di avere il loro proprio
spazio, perché dovrebbe essere differente per i giovani.
Sei troppo giovane per
essere un Dom, un Master, un Signore, un Capo o una qualunque variante di Top
in una dinamica di potere.
Detto in una parola, stronzate. Questo particolare
ritornello mi irrita personalmente perché la mia prima incarnazione come
leatherman è stata completamente dalla prospettiva Dom a partire dai 19 anni di
età. Svalutare i giovani che si identificano in, o giocano da, una prospettiva Dom è
semplicemente insultante. Conosco ragazzi giovanissimi che sono dei Dom
brillanti e conosco dei leathermen di lungo corso, con decenni di cosiddetta
esperienza sulle spalle, che sono, francamente, dei Dom terribili. Non ho
trovato alcuna correlazione tra la lunghezza del periodo di presenza sulla scena
o l’età e l’essere o meno un buon Top in una dinamica di potere.
I giovani dovrebbero
conformare la loro identità e la loro vita kinky secondo gli schemi del
passato.
Lo scontro che talvolta si apre tra i vecchi leathermen che sono stati sulla
scena per un pezzo ed i giovani appena arrivati è ormai leggendario. Spesso mi
viene da scherzare paragonando qualcuno di noialtri anziani ad un vecchio
brontolone che se ne viene fuori a gridare a qualche ragazzino: “Non calpestare
il mio prato!”.
L’assunto automatico di certi anziani sembra essere che
giusto perché le loro identità erotiche, i loro modi di giocare ed i loro
costrutti sociali apparivano e funzionavano in un certo modo significa che i
giovani ci si debbano adeguare. No, non devono. La storia ed il passato sono
qualcosa da cui imparare, ma raramente qualcosa da copiare alla lettera. I
tampi cambiano. Tutto cambia, inclusa la nostra scena. Perciò è del tutto
naturale che i giovani configurino le loro identità, relazioni, stili di gioco
e di interazione in maniera differente delle loro controparti più anziane.
Ai miei compagmi anziani che sono infastiditi da questo, non
ho che un consiglio da dare – lasciate stare. I tempi cambiano. Lasciate che i
giovani si creino le loro proprie relazioni e comunità esattamente come facemmo
noi decenni fa.
Il tuo kink sembra
differente dal mio. Quindi lo stai facendo nel modo sbagliato.
Questo punto è correlato al precedente, ma in un modo un po’
differente. Col mutamento della scena, è emersa la popolarità di certe
inclinazioni sessuali, particolarmente tra i giovani. Quando entrai io nella
scena, non c’erano molti pet player, o feticisti del latex (almeno non negli
USA), o sportivi, e così via. Ma indovinate un po’? Ormai fanno parte della
nostra scena, ed il loro genio non tornerà dentro la bottiglia. Ogni
generazione vuole imprimere il suo marchio su quello che sta facendo. Perché la
loro sessualità dovrebbe essere differente? Io penso che la diversità dell’espressione
sessuale sia un vantaggio, non un difetto.
I club, le
organizzazioni ed i gruppi dovrebbero essere diretti dagli anziani e dai più
esperti.
Anche se c’è una qualche senso nell’affidarne la conduzione
a chi ha una certa esperienza in queste cose, ci sono anche controindicazioni.
Ho visto anziani trincerarsi dietro modi di pensare rigidi, spesso limitandosi
a replicare vecchi modi di fare le cose invece di tentare qualcosa di nuovo ed
innovativo.
Qualche volta i gruppi hanno bisogno di un po’ di aria
fresca, quando si tratta di chi dirige questi gruppi, ed i giovani possono offrire nuove prospettive. I giovani spesso affrontano più volentieri i rischi, pensano
in modi differenti, e fanno riferimento ad un cultura più moderna per dar forma
alle loro decisioni. Impiegare i giovani nel governo delle organizzazioni
probabilmente migliorerà la loro efficacia e servirà meglio l’intero spettro
dei loro associati.
Potrei proporre molte altre critiche che ho sentito
addossare ai giovani, ma alla fine devo ancora trovare un qualche argomento che
sostenga che i giovani sono meno capaci o meno autentici dei loro colleghi più
anziani che regga ad un serio scrutinio.
Io sono un vecchio leatherman che è incredibilmente felice
nel vedere i giovani plasmare e cambiare la scena in qualcosa che certamente
sembra un po’ diverso da quel che era una volta, ma che credo abbia maggior
respiro e maggiore profondità in termini della variabilità di identità e di
preferenze che abbraccia. E penso che sia una buona cosa.