Liquidi e solidi nell'uretra maschile. Risponde: Medico 17/02/2011
Domanda Salve.
Che limiti ci sono nell'inserimento di liquidi o sostanze solide nell'uretra maschile?
Ad esempio liquidi come latte, olio piccante, acqua con sale ecc.
Oppure solidi come sale, peperoncino in pezzettini, dentifricio.
E in che quantità?
Risposta Sconsiglio vivamente l'introduzione di qualsiasi cosa che non possa essere sterilizzata nell'uretra, sali o olii piccanti sostanze estranee come il dentifricio o caustiche come il peperoncino poi, mi sento di escluderlo nel modo più totale, anche perchè l'unica cosa che si è sicuri di ottenere in tal modo è una brutta cistite.
Se invece parlando dell'acqua con il sale ti riferisci alla "soluzione fisiologica", sterile, in vendita nelle farmacie, se si mantiene sterile, e si usa un mezzo sterile per immetterla, non vedo controindicazioni.
Anche il latte, pur non essendo un liquido nocivo contiene grassi e la mucosa non è fatta per "accoglierlo", quindi diciamo che si può usare ma senza esagerare, pena sempre fastidiose cistiti.
CBT DANNI Risponde: Medico 11/02/2011
Domanda Vorrei sapere gentilmente se praticando cbt, legando genitali e pene, si può incontrare qualche tipo di danno a livello riproduttivo.
Risposta La riduzione dell'afflusso di sangue ad un organo delicato come il testicolo può causare la perdita della fertilità.
Quindi si ai giochi di legatura ma sempre e solo sotto il controllo accurato dell'entità e della durata, se la pelle diventa cianotica e fredda già c'è una riduzione dell'afflusso e quindi un pericolo.
Non mi stancherò mai di ripetere che causare la perdita della capacità riproduttiva è considerato dalla legge lesione gravissima perseguito d'ufficio e che non decade neppure davanti alla consensualità della "vittima".
Per quanto riguarda il pene è un organo molto più resistente di quanto normalmente si pensi, quindi si può giocare a legarlo basta attenersi a normali regole di buon senso.
Elasticità anale e vaginale Risponde: Medico 11/02/2011
Domanda Io e la mia compagna-schiava vorremmo sapere se l'inserimento anale o vaginale di un fallo per un tempo lungo (per esempio una notte intera o forse più) possa creare dei problemi.
Non sto parlando di forti dilatazioni ma di presenze commisurate alle sue usuali dimensioni interne.
Lei dice che specialmente nel caso di inserimento anale si potrebbe verificare un prolasso permanente.
Eventualmente l'utilizzo di un fallo di gomma o uno di plastica dura può creare differenze di reazione delle parti interessate?
Io credo che l'elasticita degli sfinteri conpensi velocemente la forzata e lunga dilatazione specialmente utilizzando falli di gomma che permettono una, seppur piccola, contrazione muscolare. Siamo di mezza età.
Risposta Il problema non è relativo alla elasticità degli sfinteri.
Possiamo sopportare un oggetto infilato nel retto al massimo per due - tre ore, tempo nel quale viene assorbito qualunque lubrificante, cosa che comporta una irritazione delle mucose del retto (per l'attrito).
L'irritazione, la formazione di minuscole ferite da sfregamento e l'infiammazione sottostante possone essere anche molto pericolose, ricordiamo che l'infiammazione continua è una delle cause di patologie anche severe (come la trasformazione di una mucosa normale in una pre cancerogena o più).
Per quanto riguarda la mucosa vaginale, questa è un pò più protetta dallo sfregamento per la normale lubrificazione, che però non può durare, copiosa, per diverse ore, ed inoltre in questa regione è facile causare una cistite favorita dalla presenza dell'oggetto stesso ed anche dalla alterazione della flora batterica per l'uso prolungato di lubrificanti.
IL rischio di una infezione c'è sempre, a meno che gli strumenti non vengano sterilizzati ad ogni uso (prima e dopo) oppure protetti da un preservativo.
HIV rischio di contagio Risponde: Medico 03/02/2011
Domanda Se faccio sesso con due transessuali senza preservativo, rischio di prendere l'aids?
Risposta L'infezione da HIV o AIDS necessita di un periodo (detto periodo finestra) che va da tre mesi ad un anno affinchè il nostro corpo produca un numero di anticorpi sufficiente da poter essere rilevato con un'analisi del sangue, quindi chiunque abbia rapporti non protetti potrebbe essere venuto a contatto, nei tre mesi precedenti (o un anno) con il virus, e non saperlo.
Questo a prescindere dal sesso del/lla/i partner, ovviamente maggiore è il numero di partner in rapporti non protetti, maggiore è il rischio che si corre.
Il mio consiglio quindi è quello di usare sempre il profilattico.
Ball stretching - conseguenze Risponde: Medico 03/02/2011
Domanda Buongiorno, leggendo risposte a domande precedenti mi sorgeva il dubbio riguardo la temperatura ideale dei testicoli, ovvero: per quanto tempo possono stare a una temperatura diversa da quella ideale prima di ricevere un danno permanente?
Ad esempio con la pratica del ball stretching i testicoli vengono distanziati dal corpo (tramite pesi, lacci di cuoio, ecc) ma per quanto tempo possono restare così posizionati se ad esempio la temperatura non è ideale (essendo inverno diciamo che è più bassa)?
Un'ora? Alcune ore? Mezza giornata?
Ovviamente non parlo di -10 gradi, ma sicuramente temperatura più bassa di quella corporea.
La ringrazio fin d'ora, cordiali saluti.
Risposta In altre risposte mi riferivo a testicoli tenuti ad una temperatura superiore a quella ideale, infatti facevo l'esempio di quelli ritenuti all'interno della cavità addominale, dove la temperatura è ben più alta di quella della sacca scrotale.
Per quanto riguarda la tua domanda invece, il danno provocato ai testicoli riguarda il fatto che, nell'applicazione di legacci o pesi, si verifica un allungamento, uno stiramento del funicolo spermatico, costituito da vasi che consentono la circolazione del sangue nel testicolo e nell'epididimo (è importante non impedirla del tutto), dotti deferenti e fasci nervosi.
Tutte queste strutture sono piuttosto delicate e potrebbero essere danneggiate per legature non corrette o troppo prolungate. Per sapere se la parte legata è a corto di sangue (e quindi di ossigeno) è sufficiente toccarla, se è fredda, senza aspettare che diventi cianotica, allentare il laccio o togliere il peso, altrettanto se il sottomesso avverte sensazioni anche lievi di formicolio.
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