Aghi sottopelle Risponde: Medico 08/12/2010
Domanda Quando inserisco un ago devo sempre fare anche un foro d'uscita o posso infilarlo sotto pelle e lasciarlo lì?
Qual'è la tecnica migliore per inserirli e quali le cose assolutamente da non fare?
Risposta Inserire un ago perpendicolarmente alla pelle significa rischiare di perforare un vaso sanguigno, una terminazione nervosa o altri organi interni.
L'unico modo per ovviare a tali inconvenienti è far passare l'ago attraverso un piccolo lembo di pelle tenuta pizzicata tra due dita e sollevata.
La cosa da fare a parte questa accortezza, è usare la massima igiene sia della pelle del sub che delle mai del dom, usando disinfettanti e materiale monouso (guanti ed aghi).
Penetrazione dell'uretra Risponde: Medico 01/12/2010
Domanda Da quando il mio padrone mi penetra l'uretra con il dito, al momento sanguino tanto poi dopo qualche ora si attutisce, ma per 2 giorni ho delle piccole perdite, oltre al bruciore.
Mi chiedo se ci possono essere conseguenze gravi e se è il caso di insistere nell'allargarlo.
Risposta Premetto che dalla domanda non si può capire se sei uomo o donna.
E'chiaro che se al momento della penetrazione sanguini tanto, si sono formate delle abrasioni o microabrasioni a carico della parete interna dell'uretra; questo, oltre a consentire l'ingresso di batteri e microrganismi che possono causare infezioni (anche di grave entità), è la causa delle perdite e del bruciore che permane anche per alcuni giorni, cosa che rivela l'infiammazione locale che si è instaurata.
Se sei donna il rischio di una cistite è ancora maggiore vista la brevità dell'uretra.
Il tuo padrone usa i guanti chirurgici quando ti penetra? Se usa guanti monouso ma non sterili, sappia che questi ultimi proteggono lui ma non te da eventuali infezioni.
Per quanto riguarda la possibilità di "allargare" il meato uretrale, ricordate che è meglio usare apposite sonde chirurgiche, che evitano il rischio di abrasioni e, potendo essere sterilizzate, anche di infezioni, queste però non sono utilizzabili nella donna.
Prostatite e cb Risponde: Medico 24/11/2010
Domanda Il mio slave ha tenuto la cb 6000 per un mese consecutivo senza difficoltà (l'ha utilizzata anche in passato).
Pochi giorni dopo averla tolta ha iniziato ad aver problemi di malessere generale e febbre, dopo diversi accertamenti fu diagnosticata una prostatite granulomatosa acuta.
Ora sta bene e vorrei che la indossasse di nuovo ma preferisco avere rassicurazioni.
Può essere stata la cb la causa della prostatite?
Quali rischi si corrono con la cb dal punto di vista urologico?
Grazie
Risposta L'uso prolungato della cb, non permettendo una igiene accurata e continua del pene, è quasi sicuramente stata la causa della prostatite.
Per la contiguità tra prostata e vescica, per la facilità di indurre una cistite e per la possibilità che questa provochi una infezione ascendente al rene, con rischio di patologie molto più gravi, ti consiglio di evitare usi eccessivamente prolungati.
L'uso della cb può essere esteso in caso di possibilità di eseguire ogni 24- 48 ore almeno una igiene accurata con il dispositivo tolto, magari sotto il controllo del/la Dom che può, una volta espletata tale pratica, far lavare accuratamente anche questa e far reindossare la cb stessa allo schiavo.
sono necessarie analoghe procedure di pulizia, ma con sedute "igieniche" assolutamente quotidiane, se ad indossare una cintura di castità è una donna, naturalmente questo in periodi non mestruali, in tali periodi infatti la cintura deve obbligatoriamente essere tolta.
Ballbusting Risponde: Medico 17/11/2010
Domanda Buongiorno, vorrei chiedere quali precauzioni sono indicate per poter eseguire al meglio questa pratica senza causare alcun danno.
Personalmente non ho mai colpito i testicoli direttamente con un calcio o ginocchio ma solo la parte tra ano e inizio dello scroto, solitamente stringo alla base i testicoli in maniera tale che non ci sia movimento nella sacca, a volte tenuti in questo modo li colpisco in maniera leggera.
È possibile colpire direttamente i testicoli? Devono essere lasciati liberi o è meglio "bloccarli"? Se un testicolo "sale" come ci si deve comportare?
Grazie per l'attenzione.
Risposta I traumi possono essere causa frequente di atrofia testicolare secondaria.
I traumi chiusi del testicolo sono di gravità variabile in relazione alla violenza della compressione o dell'urto.
Si distinguono la contusione, la rottura (rara ma pur sempre possibile), la lussazione e la torsione del testicolo.
Le contusioni dello scroto possono portare oltre che al dolore ed alla reazione vagale (pallore, nausea, senso di svenimento) alla produzione di stravasi sotto forma di edema, ematomi o ematocele.
L'edema si può riassorbire più facilmente mentre l'ematoma o l'ematocele, comprimendo i vasi che portano al testicolo, possono provocare atrofia testicolare con la riduzione/perdita della capacità procreativa, così come i postumi della rottura e, ancora di più, dello schiacciamento testicolare.
La lussazione del testicolo o "dislocazione traumatica" (più rara) porta il testicolo a spostarsi dalla sua sede naturale fino al sottocutaneo inguinale (più frequente). La risalita del testicolo verso l'addome comporta, se prolungata nel tempo, anch'essa la riduzione della capacità procreativa per la elevata temperatura addominale.
Un'altra possibilità è che avvenga la "torsione". In questo caso il testicolo, oltre che dolente, è sollevato e disposto in posizione orizzontale, questa è un'altra evenienza in cui si può avere atrofia per la riduzione dell'apporto ematico al testicolo, pertanto va ridotta da un esperto nel più breve periodo possibile.
Qui apro una parentesi medico-legale : le lesioni che comportano prognosi superiore a 20 giorni, nonchè alcuni tipi di lesione specificata dalla legge, tra cui la perdita della capacità di procreare, obbligano il sanitario al referto in base al quale potrebbe essere aperto un procedimento penale d'ufficio.
La risposta quindi è sempre la stessa: prudenza, attenzione e, in caso di necessità rivolgersi sempre e comunque ad un esperto.
Marchio a fuoco Risponde: Medico 11/11/2010
Domanda Quale cura devo adottare dopo un marchio a fuoco?
Quali sono i tempi di guarigione per un marchio di circa 5 cm2?
Ci sono parti del corpo dove è preferibile farlo?
Ci sono altre parti del corpo in cui è decisamente sconsigliato?
Grazie
Risposta Le ustioni sono classificate in tre gradi, e l'unica che possa dare come risultato una cicatrice permanente è l'ustione di terzo grado a tutto spessore, che è una necrosi profonda, alla quale può associarsi anestesia per la distruzione delle terminazioni nervose.
Il risultato è spesso molto antiestetico in quanto la cute diventa simile al cuoio e spesso raggrinzita. Inoltre la cicatrice può "allargarsi" perdendo la precisa definizione dei tratti.
Questo avviene quando il ferro viene tenuto a contatto della pelle per troppo tempo,con troppa forza, o a temperatura troppo elevata (non mi stancherò mai di dire di non dar retta a film di dubbio valore dove si vedono ferri arroventati come tizzoni). Un altro motivo per sconsigliare questa pratica è la facilità con cui, su cute ustionata si producono infezioni difficilmente curabili.
Comunque per completezza dò un'idea di massima della terapia.
1) impacchi di ipoclorito di sodio
2) detergere con soluzione fisiologica
3) sulfadiazina argentica (sofargen applicandolo con guanto sterile su garza sterile)
4) medicazione neutra non adesiva
5) strato di garze assorbenti
cambiare ogni 2 giorni con copertura analgesica
Sono pericolose e richiedono il ricovero le ustioni a carico di zone delicate o vitali quali volto, mani, perineo, genitali, piedi.
Inoltre ci sono parti del corpo rivestite di cute troppo delicata per sopportare una cicatrice da ustione, tipo la cute della mammella o la faccia interna delle braccia.
Personalmente sconsiglio una pratica così estrema e, alla fine, di poca soddisfazione per il rischio che comporta, ovvero ottenere risultati poco gradevoli e molto pericolosi.
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