La padrona incerta Risponde: Psicologo 23/08/2018
Domanda Sono uno schiavo a livello psicologico. Sposato non del tutto infelicemente, ma pronto a lasciarmi alle spalle il mio matrimonio per dipendere in tutto e per tutto dalla mia amante-padrona. La padrona sa della mia assoluta disponibilità e devozione nei suoi confronti, che lei accetta ben volentieri... dopo i primi approcci alla tematica, fatti in termini teorici, ci siamo spinti verso fatti più concreti iniziando una serie di pagamenti di somme anche considerevoli tramite vaglia bancario a beneficio della mia signora, fatalmente (e volutamente) scoperti da mia moglie. Questo però non e bastato a distruggere il mio matrimonio, purtroppo io sono troppo debole per porre la parola fine di mia iniziativa e liberarmi cosi per la mia padrona, questo lo devo ammettere... la mia padrona, che è anche il mio amore, vorrebbe che sia io a fare questo passo in nome dell amore, perciò resiste alla tentazione di ordinarmi nuovi pagamenti... io vorrei invece, lo facesse. Fatto questo passo, sarebbe inevitabile che io e mia moglie affrontassimo la situazione, e confido che in questo caso avrei la forza di separarmi, mettendo in regola le finanze, per poter finalmente, con la mia parte, finanziare la vita che la mia padrona merita... cosa mi consigli?
Risposta Nelle sue poche righe emerge un sentimento di ambivalenza rispetto alla situazione. In principio sottolinea di essere non del tutto infelicemente sposato, poi si dichiara pronto a chiudere il matrimonio per dipendere ed obbedire alla sua padrona ma poi dichiara di avere difficoltà a chiarire la situazione con sua moglie anche su richiesta esplicita della sua padrona.
La volontà che sia la sua padrona ad innescare l’ineluttabilità della separazione indica forse la volontà di trovarsi, senza assumersi la responsabilità in prima persona della scelta, davanti ad azioni ineluttabili compiute dalla padrona prima e da sua moglie poi. un simile scenario forse le eviterebbe di elaborare la scelta in modo consapevole. Credo che sia saggio da parte della sua padrona non diventare un suo strumento, sarebbe auspicabile anche per la vostra relazione futura che facesse chiarezza su tutti i suoi desideri, affetti, paure e sensi d colpa per poi affrontare direttamente l’eventuale chiusura della relazione di sua moglie.
Plug Risponde: Medico 17/08/2018
Domanda Buongiorno,
Quali effetti collaterali potrebbero verificarsi indossando in modo continuo un dilatatore anale o uretrale?
Risposta Nel peggiore dei casi con una dilatazione permanente dello sfintere anale e del canale uretrale, magari svolta in modo traumatico, si potrebbe arrivare allo sfiancamento di entrambe.
Masochismo psicologico Risponde: Psicologo 11/08/2018
Domanda Buongiorno,
ho una relazione con una persona che si intitula masochista ma che a lui non piace il dolore fisico.
Io mi considero una dominante ma siccome non ho esperienza nel ambito BDSM con lui sto conoscendo le tante pratiche e quindi mi faccio condurre per imparare ma quase sempre essendo la parte dominante nel rapporto.
Il fatto è che il suo comportamento mi manda dei messaggi dubbiosi.
Lui non vuole avere una relazione cui ci sia troppo avvicinamento, non vuole che la cosa vada oltre quello momento di intimità che abbiamo che si limita per scelta sua, a 2 ore settimanali o anche meno. Perciò questa cosa mi fa avere il dubbio. Non si vuole lasciar andare per paura di coinvolgimento o non è in effetti un sub?
L’altra domanda è come imparare a causare dolore mentale e emotivo ad un masochista psicologico?
Grazie
Risposta Buongiorno,
mi permetta di ribaltare le sue domande: Cosa vuole lei da questa relazione? Cosa le dà piacere e soddisfazione tra le pratiche che sta scoprendo? C’è qualcosa di questi incontri che causa sofferenza, insoddisfazione o frustrazione a lei anziché a lui? Quale direzione vuole dare a questi incontri? In che modo esprime la sua dominanza con questa persona? Se ha scoperto un piacere sadico in che modo può , consensualmente, esprimerlo?
Volersi sentire di qualcuno Risponde: Psicologo 03/08/2018
Domanda salve, è da tempo che fantastico su una relazione dove sono in ambito sessuale il mio compagno mi possiede senza remore come fossi un suo giocattolo. Ma il tutto perché fortemente attratto da me, dalla mia persona... cosa può voler dire? Non amo il dolore fisico ne la sottomissione psicologica. Ma solo a letto. Nella sfera sessuale.
Risposta Buongiorno,
le fantasie sessuali, possono essere anche solo fantasie sessuali, non è scontato neanche che le persone abbiano reale piacere a realizzarle. Non hanno un significato univoco ed universale quindi andrebbero esplorate in prima persona con la persona che le produce.
Dalla sua domanda non mi è chiaro se queste fantasia la disturbino. Se fosse a Roma le ricordo che Legami ha istituito un centro di consulenza con Istituto di Sessuologia Clinica di cui trova il riferimento nel sito.
Cambio di tendenze Risponde: Psicologo 26/07/2018
Domanda Salve,
sono un uomo e conduco una vita normale, ho una compagna con cui abbiamo una vita sessuale senza particolari eccessi ma nemmeno insoddisfacente.
Fin dalla giovanissima età le mie inclinazioni sono state dominanti. Ho sempre cercato partner minute di fisico da dominare e creato situazioni in cui ero il master e la partner sub. Ora ho 47 anni e da qualche anno subisco il fascino di donne alte e potenti con attitudine dominante. Le mie fantasie sono cambiate ma non radicalmente nel senso che ancora mi piace il ruolo di master ma spesso ho delle violente voglie di essere dominato da una donna alta di statura. Ho messo in atto tutto ciò con una prostituta facendomi anche sodomizzare con lo strapon e l'esperienza non è stata molto gratificante ma ero preparato sapendo quanto siano limtanti i rapporti mercenari. Quello che vorrei sapere è se questo cambiamento è normale o è parte di una degenerazione fisica e mentale dovuta all'età visto che negli ultimi anni sono molto cambiato anche fisicamente ho molti capelli bianchi e la vista mi si è abbassata moltissimo. La ringrazio.
Risposta Buongiorno,
le nostre fantasie e la nostra identità non sono cosi rigide come ci rassicura a volte pensare. Cambiando la percezione della immagine di sé, che lei definisce modo emotivamente significativo “degenerata con l’età”, potrebbero essere emersi altri desideri, altri bisogni che affiancano quelli da sempre consapevolmente presenti di uomo dominante. Non sempre aver aperto la propria vita ad una sessualità e relazioni non convenzionali si accompagna effettivamente ad una assenza di pregiudizi: potrebbe essere destabilizzante integrare questi nuovi desideri e fantasie con quella che ha considerato da sempre la sua identità, anche per il timore interiorizzato di un giudizio di disvalore degli switch, che possiamo dire stanno alla comunità BDSM come i bisessuali alla comunità omosessuale? Forse per questo si è dato il permesso di esplorare questa fantasia solo in un rapporto con una prostituta pur affermando di sapere che sarebbe andato incontro ad una esperienza limitata?
In parte questo tema è stato affrontato nella discussione del post “La costruzione dell’identità nel BDSM fra identificazione e differenziazione”, dove può trovare ulteriori spunti di riflessione.
Se comunque vive male questa fase e si trovasse a Roma le ricordo che Legami ha istituito un centro di consulenza con Istituto di Sessuologia Clinica di cui trova il riferimento nel sito.
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