Formicolio da legatura bondage Risponde: Medico 02/02/2017
Domanda Quanto tempo posso stare legata dopo che appaiono i sintomi del formicolio e perdita di tatto delle mani? Che rischi si corrono?
RispostaIl formicolio alle mani come la cute fredda e che tende prima ad arrossarsi per poi virare verso il violaceo sono segni che il nostro organismo ci invia per segnalarci di essere in sofferenza. Risulta quindi chiaro che vanno monitorati e tenuti sotto controllo.
Ogni persona è differente quindi per il tempo di legatura non ci sono in letteratura tempi standard, valutare caso per caso è la soluzione più giusta.
Quando sopraggiungono formicolii e assenza di tatto è buona norma slegare. Consigliamo la lettura dell'articolo di Esinem "Danni ai Nervi" di cui riportiamo un estratto. (Aggiunta dello Staff di Legami)
"Durata del danno ai nervi. I tempi coinvolti sono difficili da stimare, ma dipenderanno in parte dall’ampiezza dell’area di pressione, dal peso della persona sospesa e dalla concomitanza della pressione anche su vasi sanguigni. Tenete presente che una lesione nervosa grave può essere provocata molto rapidamente e senza preavviso. L’esame di alcuni incidenti mostra che le lesioni posso avvenire nel giro di pochi secondi. Tenetelo presente prima di avventurarvi nelle sospensioni o nel bondage stretto.
Breve compressione – formicolio e perdita di sensazione
Compressione più lunga (minuti) – perdita della funzione motoria (neuro prassia)
Ancora più lunga – maggior tempo di recupero
Più lunga ancora – possibilità di lesioni permanenti (neuro tmesi.)
Il tempo di recupero dipende da quanto seriamente il nervo è stato danneggiato. Può richiedere un tempo molto breve se il nervo è stato compresso solo leggermente. Può invece richiedere settimane o mesi se è stata danneggiata la struttura stessa del nervo. Un nervo è fatto di migliaia di fibre nervose raccolte insieme in un fascio. Ogni fibra spezzata morirà per tutta la sua lunghezza sino alla sua origine nella cellula nervosa, che è collocata nella colonna spinale. Normalmente può ricrescere da lì al ritmo di circa un millimetro al giorno. Se la guaina del nervo non è stata distrutta, le fibre nervose individuali dovrebbero essere in grado di ritrovare la strada al sistema sensorio od al muscolo cui erano originariamente connesse. Nei casi più gravi, può essere necessaria la chirurgia per ripristinare il funzionamento."
Danni ai Nervi, di Esinem - Articoli utili di Legami.org
Infiammazione uretra dopo rapporti Risponde: Medico 26/01/2017
Domanda Gentile Dottore,
ho notato che in seguito a rapporti sessuali protetti, qualche volta mi si infiamma l'uretra e quando urino sento bruciore intenso. Il medico di base mi ha prescritto il monuril, che fa effetto, ma saltuariamente ritorna, anche durante il ciclo mestruale. Di cosa mi devo preoccupare e soprattutto quale tipo di prevenzione può essere utile? Grazie
Risposta Gli episodi di cistite da lei riscontrati non sono anomali quando si è attivi sessualmente.
Mi spiego meglio: l'uretra (canale di raccordo tra vescica ed esterno nella donna è lunga dai 3 ai 5 cm, per la posizione del suo sbocco è in prossimità dell'ano, ora, considerando che le feci generalmente sono sede di molteplici colonie batteriche non è strano che in occasione di un'attività come la penetrazione dei germi possano essere direttamente introdotti in vagina tramite il pene anche in caso di sesso protetto.
Per limitare tale fenomeno gli accorgimenti possono essere molteplici, io ne ricordo due fondamentali: 1) prima penetrazione vaginale e poi anale e mai viceversa e sopratutto cambio di preservativo al cambio della penetrazione; 2) lavare ed asciugare perfettamente le parti intime prima e dopo ogni rapporto in modo da abbassare sensibilmente la carica batterica delle parti intime.
Pulizia Risponde: Medico 19/01/2017
Domanda Salve, vi parlo in veste di novizia e gradirei avere dei consigli su un particolare argomento su cui non riesco a trovare fonti attendibili.
Ho da poco perso la verginità anale, e per le prossime volte cercavo un metodo di pulizia dell' ano sicuro ed efficace. Vi è una metodologia od una strumentazione per questa funzione che possa permettere un'esperienza il più pulita possibile?
Vi ringrazio in anticipo.
Risposta Avere una regolare evacuazione giornaliera è già un inizio, dato che ciò permette una pulizia di fondo dell'intestino.
Inoltre eseguire regolarmente (es. 1 volta al mese o ogni 15gg o a ridosso del giorno in cui si decide di giocare) un clistere evacuativo potrebbe fare al caso suo. Ovviamente minore è il tempo che intercorre tra un clistere e l'altro è più delicata e lenitiva dovrà essere la formulazione utilizzata in quanto i clisteri tendono ad irritare le mucose del retto.
Scat Risponde: Medico 12/01/2017
Domanda Buonasera,
volevo capire bene i rischi connessi alla pratica dello scat.
Per essere più precisi che rischi ci sono nel mettere solo in bocca le proprie feci o quelle di un partner che si conosce bene o farsi defecare addosso?
Lo chiedo perchè leggendo quà e là ho quasi deciso di abbandonare questa pratica... ma volevo sapere bene se ci sono realmente rischi. Grazie in anticipo.
Risposta I rischi esistono e sono i seguenti: se la defecazione avviene su cute integra è poi sufficiente la sola pulizia accurata della parte se invece sono presenti lesioni aperte il rischio e che i batteri contenuti nelle feci raggiungano il sangue e da li dar luogo ad una infezione sistemica
Se ingeriti o comunque se venissero a contatto con il cavo orale il rischio è quello di una gastroenterite essendo contenute nelle feci forme batteriche non presenti normalmente a livello dell'apparato gastrointestinale alto (bocca/esofago/stomaco/tenue)
Il tutto indipendentemente dalla salute della persona con la quale si attua tale pratica dato che le feci sono normalmente abitate da batteri quali ad esempio l'escherichia coli.
Appartenenza. Risponde: Psicologo 07/01/2017
Domanda Ciao, da poco tempo ho una relazione virtuale con un uomo. Sono sempre stata una ragazza sola e ne ho sofferto parecchio. Il punto qual è. Lui si è insinuato nella mia mente molto facilmente e faccio fatica a stare tranquilla quando non può scrivermi perché è con la sua compagna. Mi fa stare male ma no perché io sia gelosa ma perché ho paura di essere abbandonata da un giorno a l'altro. Mi fa sentire un vuoto dentro e per questo ho avuto vari attacchi di panico... Quindi la domanda è, mi sento così perché sono una ragazza solitaria? Spero di essermi fatta capire. Grazie.
Risposta Salve,
mi chiedevo, come mai, dal momento che lamenta il problema della solitudine, abbia accettato di “impegnarsi” in una relazione virtuale con una persona già legata sentimentalmente. Mi dice di temere l’abbandono ma paradossalmente sta vivendo una storia virtuale in cui la possibilità di abbandono è molto elevata. Io credo che si senta così, cioè in preda ad un’ansia che nei momenti peggiori sfocia nel panico, perché vive con la paura costante che succeda la cosa che maggiormente teme, “essere abbandonata”, evento che probabilmente la farebbe di nuovo sprofondare in quel senso di solitudine, fonte per lei di enorme sofferenza.
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